TITOLO: Lamento per Julia

AUTORE: Susan Taubes TRADUZIONE: Giuseppina Oneto

EDITORE: Fazi

pp.276 Euro: 18,50

Julia Klopps, nata in una famiglia dell’alta borghesia mitteleuropea, è figlia di padre e madre Klopps, persone fredde e bizzarre che vivono in una casa decadente circondate da cameriere e tate. Da piccola Julia è una sognatrice, si rifugia nella soffitta e fantastica di essere rapita dagli zingari o da un principe nero. A quindici anni viene deflorata da Bruno, un soldato poco attraente, e a diciotto sposa Peter Brody, brillante ingegnere navale dalla testa piccola e l’aspetto grigio. Compiuti i trent’anni, quando forse dovrebbe prendere una decisione sulla donna che vorrebbe essere, Julia sparisce. A piangere la sua scomparsa e a narrare la sua storia è una voce senza corpo: uno spirito che si suppone incaricato della sua super- visione. Che cos’è questo spirito? Un operatore dall’alto (anche se non certo un santo), un io narrante, una presenza guida più che un voyeur. Di lei sa molto e molto poco, perché l’essere emotivo, fisico e sessuale di Julia è sconcertante, ma anche affascinante, per un’entità che è pura mente. I due sono una coppia male assortita, destinata al fallimento fin dall’inizio, anche se per un po’ riescono a gestire l’infanzia, mamma e papà, i brutti vestiti rosa, i balli e le cotte. Poi arrivano l’amore e il matrimonio, non necessariamente in quest’ordine, e a quel punto le cose iniziano ad andare davvero male.
Lamento per Julia, capolavoro del grottesco elogiato da Susan Sontag e Samuel Beckett, è una brillante esplorazione della doppia coscienza di una donna. Rimasto inedito durante la vita di Susan Taubes, è stato recentemente pubblicato negli Stati Uniti dalla prestigiosa NYRB insieme alla selezione di racconti inclusa in questo volume.