Vite minuscole, di Pierre Michon

TITOLO: Vite minuscole

AUTORE: Pierre Michon TRADUZIONE: Leopoldo Carra

EDITORE: Adelphi
PP.204 Euro 12,00

«Il titolo di questo breve capolavoro è sbagliato, è forse l’unico difetto di questo incredibile narrare nell’ombra. Quelle vite che presto riaffondano nel buio – come ogni vita, del resto – possiedono qualcosa di raro, la grandezza. Grandezza del tempo che inghiotte, delle oscure file di antenati che riemergono per poi riscomparire, alberi alti nel vento e marciti nella terra in cui cadono come altisonanti eroi omerici, grandi estati e gelidi inverni, silenzi intorno alla tavola e bevute all’osteria, in cui il vino diventa presto sudore che si mescola a quello del lavoro nei campi, folate che sopravvivono a coloro che investono. Personaggi indimenticabili nel breve bagliore in cui appaiono nella narrazione come un volto appare per un momento nella luce della lanterna che illumina la stanza contadina. Generazioni si confondono, nel trapassare di volti, sorrisi e solitudini ognuna tuttavia stagliata per sempre, unica e insostituibile. Si cade nel buio come nell’incomprensibile mano di Dio; in ogni istante, dice un passo memorabile, comincia il passato e il futuro tutto distrugge».