Il ladro in caserma, di Tobias Wolff

TITOLO: Il ladro in caserma

AUTORE: Tobias Wolff

EDITORE: Racconti Edizioni TRADUZIONE: Angela Tanfo
PP. 112 Euro: 13,00

In tutte le storie di Tobias Wolff qualcuno sta mentendo. E da narratore consumato, anche in questa sua prima novella con cui ha vinto il PEN/Faulkner Award, lo scrittore americano ci lascia interdetti a chiederci chi sia innocente e chi colpevole, chi dice la verità e chi mente fra i tre protagonisti, giovani affratellati dal senso cameratesco di chi è in attesa di partire per il Vietnam, un posto che nessuno di loro saprebbe indicare su una carta geografica, tutti alle prese con l’assurdità di una divisa verde oliva e degli addestramenti alla morte da amministrare e ricevere. Mai così lontani da casa, i tre paracadutisti sono gli ultimi arrivati al campo e si scontrano con un gruppo di uomini compattati dalla guerra e dall’atmosfera ovattata e disumana della caserma.
È il Quattro di luglio quando si trovano per la prima volta: devono presidiare con la loro vita e i fucili di cui sono equipaggiati un deposito di munizioni sperso nel niente. Il diktat è chiaro: sparare a vista. È un compito insensato tanto più che dalle foreste circostanti si levano delle fiamme sempre più minacciose, ma da quelle scintille e da quella sensazione di assedio potrebbe nascere qualcosa di più di una solidarietà di corpo: un’amicizia.
In un ’68 di cui si intuiscono solo i riverberi, Wolff mette in scena un racconto epico in cui tre ragazzi sono chiamati a farsi uomini e il prezzo da pagare per un errore commesso rischia di essere incalcolabile. Come scrive Marco Peano nella prefazione a questo libro, in ballo c’è «il mistero della giovinezza, l’età della vita in cui le scelte compiute d’impulso – e talvolta anche le più ponderate – sono destinate a riverberare per sempre».