Leggere possedere vendere bruciare, di Antonio Franchini

TITOLO: Leggere possedere vendere bruciare

AUTORE: Antonio Franchini

EDITORE: Marsilio

PP. 218 Euro 15,00

L’oggetto di questi racconti sono i libri. Quattro azioni molto diverse che si possono fare con i libri, azioni che talvolta escludono le altre: non è detto, infatti, che chi è animato dalla smania di possedere libri sia un accanito lettore, e non sempre i grandi lettori sono anche bibliofili. Allo stesso modo vendere libri potrebbe tranquillamente non contemplare il fatto di leggerli, così come il desiderare di averne. Infine, bruciare libri – l’azione più estrema e delittuosa – potrebbe essere non soltanto l’oltraggio di chi teme la parola scritta, di chi l’ha in sospetto e la odia quando diffonde idee che avversa, ma anche l’atto supremo di un amore tanto esclusivo e assoluto da diventare perverso, omicida o forse liberatorio. I libri di mio padre ripercorre, tra tenerezza e strazio, l’eredità di un bibliofilo. Lettore di dattiloscritti e Le età dell’oro dell’editoria italiana raccolgono le riflessioni di chi ha dedicato la vita a una specie particolare di lettura, quella rivolta a testi destinati, nella maggior parte dei casi, a non veder mai la luce, a entrare nel limbo infinito delle opere non pubblicate: perché frutto di un narcisismo sterile, di ambizioni sbagliate, o di un talento non riconosciuto? Memorie di un venditore di libri apre la finestra, quasi sempre lasciata chiusa, su coloro che i libri li vendevano, e ancora li vendono, in un’Italia diversa e lontana, ma non così diversa e non così lontana. Bruciare, infine, è forse l’approdo fatale di chi, come chiunque abbia dedicato la vita a una passione esclusiva, all’improvviso si accorge che è tutto niente?

Le affatturate, di Aa. Vv.

TITOLO: Le affatturate

AUTORE: AA. VV

EDITORE: Rina Edizioni

Euro 17,00

«Ero in pace ed eccomi dannata/al sospetto che forse sono amata». Se avessero avuto modo di leggerli, potremmo supporre che, consapevoli o inconsapevoli, tutte le affatturate– ovvero le protagoniste vittime dell’incantesimo di Eros – di questi ventidue racconti almeno una volta abbiano solo pensato, bisbigliato, gridato o detto questi versi di Patrizia Cavalli perché si sa, l’amore rende folli e patologici, soprattutto se riguarda le donne. La questione amorosa, il patos e i sentimentalismi sono roba del femminino e il campo letterario adatto in cui relegare subdolamente le scrittrici in quanto anch’esse donne, così da perpetuare l’immagine di una femminilità subalterna, fragile e passiva. Ma se invece di considerare l’amore, e i suoi effetti, come un avvenimento salvifico toccatoci in sorte ci venisse offerto un punto di vista diverso? È ciò che alla fine dell’Ottocento si sono impegnate a fare le autrici scelte di questa antologia: raccontare, con uno sguardo disincantato, il tema dell’amore per rivelare la sensibilità autentica delle donne, attraverso le protagoniste di queste novelle. La scoperta è di una narrativa volta al sentire e al far sentire ogni singola storia, voce, non solo nella propria individualità ma come parte di un discorso più ampio e complesso, quello della «condizione femminile» attraverso la rappresentazione di situazioni, figure e motivi ricorrenti. Non i topoi convenzionali, colorati di rosa per sentimentalismo e romanticismo smielato, ma la testimonianza di una dolorosa e brutale realtà a cui le donne soccombono e in cui molto spesso investono la propria vita a caro prezzo. Gli argomenti sono complessi e molto attuali: l’aborto, il suicidio, la violenza fisica e la manipolazione psicologica, l’isolamento, il tradimento e l’inganno che stabiliscono un legame obliquo tra le stesse scrittrici e i singoli destini femminili di cui si fanno portavoce. Attraverso la parola viva e diretta delle autrici presenti in questa antologia, non si restituisce solo il racconto dell’indagine sugli impulsi e gesti influenzati dall’amore nell’animo femminile, ma un punto di partenza per riscoprire e contestualizzare la presa di coscienza collettiva di emancipazione manifestando che dal sentimentalismo e l’ingenuità si sconfina verso una più lucida comprensione del ruolo della donna in una società proiettata su valori maschili.

Esitazione, di Lu Xun

TITOLO: Esitazione

AUTORE: Lu Xun TRADUZIONE: Nicoletta Pesaro

EDITORE: Sellerio

PP. 280 Euro 15,00


Con Lu Xun (1881-1936) inizia, nei primi del Novecento, la letteratura cinese moderna. Autore di opere narrative, per di più scritte nella «lingua piana», cioè quella più comunemente parlata («il fondatore della lingua cinese moderna», lo presentava Dario Fo), con la sua opera compiva due rivoluzioni nella tradizione. L’una nel genere: nel Celeste Impero solo le composizioni poetiche erano considerate vera letteratura; l’altra nella scrittura: fino ad allora, era obbligatoria «la lingua letteraria», ovvero la aulica, artificiale, poco comprensibile fuori dall’élite.
I suoi racconti mostrano i due aspetti complementari del cambiamento sociale e della resistenza ad esso. Per lo più parlano di storie piccole, quoti-diane, che dipingono in modo vivacissimo la vita nei villaggi e nei quartieri delle persone vere, incastrate nelle ironie, o nei paradossi, o nelle tragedie della loro esistenza. In uno stile ondeggiante tra il satirico e il grottesco. «Quando pubblica questa seconda raccolta di racconti», scrive nella Postfazione la curatrice Nicoletta Pesaro, «composti a Pechino nel breve arco di tempo tra il 1924 e il 1925, Lu Xun passa dall’angosciato appello del combattente pessimista ma non ancora rassegnato al silenzio, dalle “grida” lanciate per risvegliare gli animi assopiti o ottusi del suo popolo, a un “camminare avanti e indietro in preda all’incertezza” (significato del titolo di questa seconda antologia). Il coraggio della disperazione si trasforma in uno stato di profondo dilemma».

Parlare al buio, di Gian Mario Villalta

TITOLO: Parlare al buio

AUTORE: Gian Mario Villalta

EDITORE: Sem Editore

PP. 160 Euro 18,00

“Non vado mai a piedi. Nessuno va mai a piedi su queste strade che portano nei paesini. Se uno va a piedi è perché non ha niente da fare oppure perché non possiede una macchina. In tutti e due i casi è colpevole.”
Ci troviamo in un paese del Nordest italiano: una voce narrante all’inizio parla di sé e poi ci conduce, attraverso altre vicende e altri personaggi, a ritroso nel tempo, fino a raggiungere l’infanzia dei protagonisti. Forse è proprio il tempo il tema più importante: la voce ora disincantata, ora ironica, ora intensamente poetica che compie questa discesa nella memoria inventa uno sguardo inedito su una provincia investita e sconvolta in pochi decenni da un’ondata di mutamenti.
Ci sono tutti: i furbi e le disadattate di ieri e di oggi, le buone e gli spaventati, i preoccupati e le convinte, con il lavoro, il sesso e i suoi sogni accesi; tutto un paese che risponde all’appello del tempo, insieme con gli alberi e gli animali, compresi in una comune vorticosa accelerazione che sospende le singole esistenze in un falso movimento o in un delirio dell’immobilità. Dalle soglie del nuovo secolo, uno sguardo al passato prossimo che oggi, a vent’anni dall’inizio delle vicende narrate, può farci comprendere meglio chi siamo stati, chi siamo e chi potremmo forse ancora essere.
Con questo libro Gian Mario Villalta si conferma un autore di carattere, capace di scrivere passaggi di grande intensità dove coesistono la lucida analisi del presente e la nostalgia di un passato perduto.

I racconti della creazione, di Anthony Aveni

TITOLO: I racconti della creazione

AUTORE: Anthony Aveni

EDITORE: Il Saggiatore TRADUZIONE: Laura Majocchi

PP. 288 Euro 24,00

Come nasce il mondo è un segreto, un segreto da tramandare nel tempo. All’origine di tutto era un uovo. Oppure il buio, o un corvo imbroglione, un pescatore di isole, una donna danzante, un concilio di dei intorno a un fuoco sacrificale. Uno stato informe in cui tutto era nel contempo in costante trasformazione e nella più totale assenza di movimento. Poi, d’improvviso, qualcosa si è spezzato: il verbo si è fatto luce, da un albero di mango è sgorgato il mare, un pesce gigante è stato fatto a pezzi e i suoi resti sono stati abitati dagli esseri umani; il cielo è stato strappato dalla terra, e ciò che sarebbe potuto essere è stato diviso per sempre da ciò che è.

Anthony Aveni indaga le storie della creazione del cosmo secondo varie culture ed epoche per comprendere che cosa le accomuni e dove la scienza di oggi sfiori la mitologia del passato. Il suo è un viaggio tra montagne magiche e corsi d’acqua sacri, tra profonde caverne buie e isole scese dal cielo, dai maya agli aborigeni, dall’America Latina al Polo Nord, dalla Bibbia al Nihongi: una riflessione sul modo in cui abbiamo provato a spiegarci l’imperscrutabile passaggio dal nulla all’esistenza, e abbiamo trovato risposte nel paesaggio che ci circondava. Come la violenta battaglia tra Marduk e la madre Tiamat raccontata nel babilonese Enuma Elish, che rispecchia le trasformazioni climatiche e geografiche del territorio; o come le distruzioni (e successive rinascite) dell’azteco racconto dei Cinque soli, che mimano i frequenti terremoti e le eruzioni del Popocatépetl.

I racconti della creazione è un’opera che si muove tra archetipo e fenomeno, tra simbolo e svelamento, tra superstizione e razionalità. Un mosaico di immagini, miti, frammenti e visioni, a ricordarci l’esistenza di una storia, sepolta nei nostri sogni più profondi, che contiene in sé tutto l’esistente; ma che può essere narrata solo attraverso la molteplicità.

Uova cosmiche, coyote truffatori, divinità proteiformi e isole che cadono dall’alto. Un viaggio tra le epoche e le culture attorno alla domanda che da sempre attraversa la mente umana: come è nato il mondo?

Il mondo di pietra, di Tadeusz Borowski

TITOLO: Il mondo di pietra

AUTORE: Tadeusz Borowski

EDITORE: Lindau TRADUZIONE: Roberto M. Polce

PP. 112 Euro 14,00

I venti racconti di questa raccolta sono stati scritti fra il 1947 e il 1948 e coprono il periodo che va dalla fine della guerra, quando erano ancora attivi i campi di concentramento nazisti, ai primi anni della Polonia comunista. Non seguono un ordine cronologico perché poco importa che ci siano stati un prima e un dopo: di fatto non ci sono vie di uscita o di salvezza, neppure in prospettiva. A emergere è infatti la sostanziale continuità fra il mondo crudele, spietato, animalesco della guerra, e quello che seguì la Liberazione, con il ritorno a una vita solo in apparenza «normale», in cui si celavano pulsioni, moventi e meccanismi psicologici del tutto analoghi a quelli del lager. Quello di Borowski è insomma un monito a non coltivare facili illusioni e vuote speranze riguardo alla natura umana e alla sua possibilità di riscatto.

Il capanno di Flipke e altri racconti, di Georges Simenon

TITOLO: Il capanno di Flipke e altri racconti

AUTORE: Georges Simenon

EDITORE: Adelphi TRADUZIONE: Marina Di Leo

PP. 139 Euro 12,00

Si dice che i nostri sogni, anche i più lunghi, durino solo pochi secondi.
E forse questa ne è la prova.
Boussus aprì gli occhi e si stupì di non vedere la betta accanto alla sua barca. Anche guardando più lontano, non c’era niente in mare, a parte un grosso cacciatorpediniere grigio ancorato nella Baie des Salins.
La bottiglia di vino di Porquerolles era vuota, o quasi. Le mosche ronzavano intorno alla scatola di sardine piccanti e l’ultimo pezzo di pane si rinsecchiva al sole.
Il viso di Boussus sembrò incavarsi di colpo come quando aveva mal di fegato, e gli occhi gli diventarono simili a biglie galleggianti in una pozza d’acqua.
E se non fosse stato un sogno? Se fosse vero?...

L’officina delle anime rotte, di Anna Maria Tamburri

TITOLO: L’officina delle anime rotte

AUTORE: Anna Maria Tamburri

EDITORE: LiberiLiberi

PP. 204 Euro 16,00

Storie che appartengono al mito, ma entrano come segni rivelatori anche nella quotidianità. Storie in cui si rinnovano motivi ancestrali che, pur dimen­ti­cati, continuano a rappresentare la trama sotter­ra­nea dell’esistere nostro e dell’universo. Per ri­tro­varli, occorre scorgere le “soglie”, avere il trasalimento del Mistero che avvolge insieme materia e spirito, per poi varcarle, e vivere un Altrove che ci è accanto e a volte ci chiama.
Una ricerca di universi e tempi lontani, oppure vicinis­simi ma a noi celati, grazie alla quale rintracciare le scintille di luce divina impigliate nel male e liberarle.